In direzione ostinata e contrariaUn abbraccio don Gallo

Non possiamo piacere a tutti a tutti i costi e non è di certo un problema, quello che mi sembra importante è essere fedeli a se stessi e al Vangelo, cosi don Andrea, un prete che ha provato, cercato. lottato perché in lui e nelle persone che incontrava il volto di Gesù povero e servo potesse farsi spazio.

Ti abbracciamo don Andrea.

Condividiamo con voi alcune parole di don Andrea Gallo ad un incontro di qualche tempo fa nella Fraternità di Romena, dove alcuni di noi c’erano.

Se non siete accoglienti non dite che siete cristiani
Mi danno tante etichette, ma io non ho mai fatto una scelta ideologica… Io ho scelto Gesù. Chi fa una scelta ideologica può anche sbagliare, chi fa la scelta dei poveri, dei diseredati come fa a sbagliare? Sarà perseguitato? Non lo so, ma come fa a sbagliare? Se voi conoscete il Nuovo testamento e non siete accoglienti non dite che siete cattolici o cristiani. Vi rendete conto che cosa dice Gesù? “Io vengo come colui che serve. E non per essere servito”. Non c’è altro. Non c’è altro.

La mia preghiera, la Costituzione
I cristiani non sono esentati dalle responsabilità storiche. Questa è la politica. Io ho avuto come Vescovo l’attuale arcivescovo di Milano, Cardinal Tettamanzi e c’era un buon rapporto. Una volta che eravamo all’ingresso di un parco per un rinfresco mi disse: “Vieni qua. Preghi?”. “Certo che prego. A proposito eminenza, io da anni recito una preghiera”. “Sei il solito, qual è?”. “Mi dia il nulla osta così posso divulgarla”. “Sentiamola, qual è questa preghiera?”. “I primi dodici articoli della Costituzione repubblicana”. Quando dico che i cristiani non sono esentati dalla responsabilità storica, questa è la politica. Al tempo stesso però tutti i loro tentativi di presenza devono essere portati davanti alla Croce per essere giudicati. Questa è la fede.

Gli ultimi di De Andrè
Sei mesi dopo la morte sua moglie Dori mi dice: “Perché non lo ricordiamo nel giorno della sua nascita?”. E aggiunge: “Però quella serata la chiamiamo ‘Faber e gli ultimi’ e io ti dò 250 biglietti e tu mi porti 250 tra gli ultimi di Genova”. Allora io vado a parlare con direttore di scena, quello che prepara tutto, anche la disposizione del teatro. “Ciao, Gallo, sei venuto! Allora guarda i tuoi amici li mettiamo tutti là in fondo al teatro”. “Là in fondo ci vai tu” gli ho detto. “Guarda che la Dori Grezzi mi ha detto di metterli come voglio io”. Tra i tanti che avevamo invitato ricordo una cara ragazza, con handicap, che erano 45 anni che non usciva di casa. Proseguii: “Ti spiego io come fare: 3 li metti qui, 4 qui, 5 qua, 4…”. “No, lì no, quello è il posto della Ministra Melandri”. “Bene, due prostitute accanto alla Melandri”. “Ma Don Gallo, ti rendi conto? Cosa succederà?”. “Sono problemi tuoi!”. Cosa è successo? A detta dei giornalisti, è successo che i miei emarginati erano quelli che durante le canzoni piangevano veramente.

“Voi siete sale”
Il nucleo della comunità cristiana non è la famiglia. Ben vengano le famiglie, ma il nucleo è la comunità. Tanto è vero che se una famiglia non è comunitaria, come fa ad essere cristiana? Come fa ad esserci l’amore in quella famiglia, se si chiude, se chiude le porte. Il nucleo è la comunità. Tanto è vero che Chiesa vuol dire Assemblea. E poi ciascuno sceglie, ciascuno dà la sua testimonianza. Vi rendete conto, come diceva Moni Ovadia che “Voi cristiani, col patrimonio di Gesù potete veramente salvare il mondo, tutte le religioni”. Tanto è vero che un giorno Gesù disse ai suoi: “Voi siete sale” e il sale non si vede nella minestra, ma se non c’è…”Voi siete lievito” non si vede il lievito. E allora vi accorgete subito che fede e politica richiama subito per il cristiano il dovere della testimonianza. Il dovere della testimonianza. Una visibilità, una testimonianza, proprio come tra fratelli e sorelle.

Don Ciotti: ''Andrea Gallo ha dato nome a chi non lo aveva''


Tanti applausi hanno interrotto più volte l'intervento di Don Luigi Ciotti, il fondatore di Libera, che ha preso la parola durante i funerali di Don Andrea Gallo, nella Chiesa del Carmine, a Genova. Don Ciotti ha ricordato che "Don Andrea è stato sacerdote, un prete che ha dato nome a chi non l'aveva o, se lo aveva, se lo era visto negare da qualcuno"

 

da RepubblicaTV